
Cosa succede ogni anno in una delle tante basi N.A.T.O. sparse nel mondo? Specialisti che corrono a destra piloti che corrono a sinistra, si sente parlare lingue diverse, sorrisi e foto, stampa del settore e non, civili che lungo la linea di volo delle basi, che per quetsa giornata hanno aperto le porte, si soffermano su aeroplani strani, tutti colorati delle vere e proprie opere d'arte con le ali. Ma cosa accomuna tutti questi aviatori, provenienti da quattro continenti, riuniti sulla base ? Per capirlo basta dare un'occhiata agli stemmi di Reparto che spiccavano sulle fusoliere o sulle derive dei velivoli e sulle tute dei piloti e degli specialisti: in tutti, sia pure in forme diverse - elaborate o stilizzate, variopinte o monocromatiche - faceva bella mostra di sè una testa di tigre ruggente. Si è tratta dell'ormai tradizionale "NATO TIGER MEET", l'annuale raduno dei reparti di volo aventi per emblema la tigre. Fra la numerosa e multiforme fauna che caratterizza l'araldica aeronautica, la tigre è infatti uno dei soggetti più diffusi e i molti reparti che l'hanno scelta come simbolo si sentono talmente compenetrati nelle peculiari caratteristiche di agilità, forza, e velocità del grande felino asiatico da trovare nel comune emblema una base sufficiente per formare una vera e propria associazione internazionale, il "Tiger Club", i cui membri si riuniscono ogni anno, a rotazione, su di una delle loro basi dando vita, appunto, ai "Tiger Meet", i "raduni delle Tigri". In realtà, le origini e le finalità dei "Tiger Meet" sono molto più operative e meno folcloristiche di quanto questa descrizione potrebbe far supporre, pur se è vero che l'inizio fu spontaneo e basato proprio sulla comunanza dell'emblema. Le origini risalgono al 1960 quando due Reparti di diversa nazionalità, il 79° Tactical Fighter Squadron dell'USAF e il 74° Squadron della RAF, entrambi di stanza in Gran Bretagna, - il primo sulla base aerea di Woodbridge e il secondo su quella di Collishall - ed aventi entrambi come emblema la tigre, si riunirono a Woodbridge sia per sottolineare la fratellanza derivante dal comune simbolo adottato, sia per scambiarsi informazioni e discutere le rispettive tattiche operative.nello stesso anno il ministero della Difesa francese aveva suggerito all'omologo ente statunitense di favorire la cooperazione militare franco-americana attraverso incontri e scambi di informazioni ed esperienze fra reparti di volo. La spontanea riunione di Woodbridge venne giudicata un eccellente spunto per l'attuazione di questo programma e così, sotto gli auspici delle autorità della NATO, fu ripetuta l'anno seguente sulla stessa sede con la partecipazione del 1/12 Escadron "Cambresis" dell'Armée de l'Air, dislocato a Cambrai, che aveva anch'esso adottato la tigre come emblema di reparto.
Con questa riunione, che fu il primo "Tiger Meet" vero e proprio, nasceva anche ufficialmente il "Tiger Club".
Da allora furono inviati a partecipare ai raduni annuali dei reparti "Tigre" tutti i gruppi di volo delle aeronautiche militari dell'area occidentale che avevano come simbolo il felino, con l'obiettivo di migliorare la reciproca conoscenza, rinsaldare la mutua amicizia e promuovere scambi di informazioni e di esperienze sui criteri di addestramento e sulle tattiche di combattimento tra uomini impegnati nel comune compito della difesa dell'occidente. Nel 1968 partecipò, per la prima volta un reparto italiano, il nostro 21° Gruppo di Cameri, che aderì al "Tiger Club" subito dopo aver ricevuto l'autorizzazione a portare come emblema la tigre rampante. Lo stesso 21° Gruppo organizzò a Cameri nel 1973 il13° "Tiger Meet", cui presero parte 11 reparti, ed altrettanto ha fatto nel 1980 con l'edizione del ventennale. La base di Cameri aprì le porte al pubblico fu un successo straordinario di pubblico creando veri e propri ingorghi nelle autostrade, una vera e propria festa italiana dove famiglie intere si spostavano dalle città per andare a vedere queste meraviglie del cielo.Ma questa fase costituiva solo il prologo, poichè i veri protagonisti della manifestazione dovevano essere, e sono state, le "tigri", ossia i velivoli dei reparti ospiti a Cameri. E' stato un carosello quanto mai affascinante non tanto perchè si siano viste esibizioni sensazionali (non si trattava di pattuglie acrobatiche e non era questo lo scopo) quanto per la profonda suggestione di veder volare insieme su uno stesso aeroporto, in rapida e continua successione, velivoli militari appartenenti ai reparti operativi di tante diverse nazioni. Fino ad oggi il Tiger Meet viene svolto malgrado le esigenze operative dei reparti è perentorio trovare un buco per il Tiger club. I piloti dicono che ogni anno durante le manifestazioni l'aspetto goliardico prende il sopravvento: la leggenda vuole che un capitano dell'aviazione belga fù costretto a bere in ginocchio un boccale intero di birra tutto in un sorso mentre era in balia dei gavettoni di birra dei suoi colleghi delle altre nazioni, e subito dopo doveva gidare TIGER! Una manifestazione di amicizia e fratellanza, scambio di esperienze e di goliardia, per quelli che hanno fatto del loro sogno la loro vita.
Alcuni esempi di aerei preparati per il Club:
Il Famosissimo 21° Gruppo Tigre di Cameri.



Un pilota Tigre italiano.

(Un esemplare con mimetica iraniana)
(Uno degli esemplari sopravvissuti, con mimetica Aria-Aria)
Il MiG 15 (Fagot in codice NATO) fu il risultato di una specifica dell'Aviazione militare sovietica, che chiedeva un caccia monoposto con velocità subsonica, elevata velocità di salita, buona manovrabilità in quota e un'autonomia di un'ora di volo. L'aereo era destinato a difendere il territorio dell'Unione Sovietica da un possibile attacco americano mediante bombardieri armati con bombe atomiche, che isovietici ancora non possedevano, per cui era altresì richiesto un pesante armamento in grado di abbattere un bombardiere pesante con un unico passaggio.L'Ufficio Tecnico (Konstruktorskoe Byuro) MiG, fondato nel 1938 da Artem Ivanovich Mikojan e Mihail Isoforich Gurevich, iniziò lo studio del nuovo caccia nel marzo 1946, scegliendo la formula dell'ala media a forte freccia (35 gradi), e superfici di coda a T con freccia di 40 °. Il motore previsto era un turbogetto a flusso assiale, da 2000 kg di spinta, allora in fase di sviluppo. Nel frattempo il Governo sovietico aveva concluso con la Gran Bretagna un accordo commerciale per l'acquisto di motori Rolls Royce Nene, per cui il progetto originale dell'aereo venne modificato per accogliere il motore inglese. Il Rolls Royce Nene aveva il compressore di tipo centrifugo e quindi era di diametro più elevato del motore inizialmente previsto, di conseguenza la fusoliera del prototipo del MiG 15, designato I 310, dovette essere allargata. Il motore era sistemato nella parte posteriore della fusoliera, a sezione circolare, con la presa dell'aria nel muso. L'intera sezione di coda della fusoliera poteva essere aperta per facilitare la manutenzione. Freni aerodinamici a portello erano collocati su ambo i lati nella parte posteriore della fusoliera e si aprivano automaticamnete a velocità superiore a Mach 0.90. Il carrello triciclo era completamente retrattile e l'ampia careggiata delle ruote posteriori consentiva di operare agevolmente da piste semipreparate. L'abitacolo era pressurizzato e fornito di seggiolino eiettabile, e ,alle sue spalle, era sistemato il serbatoio principale del combustibile in posizione baricentrica. Altri due piccoli serbatoi erano posti ai lati del condotto di ammissione dell'aria.Il primo prototipo volò il 2 luglio 1947, ma andò distrutto poco dopo durante prove di volo a bassa velocità. Un secondo prototipo modificato volò il 30 dicembre dello stesso anno. La produzione iniziò nel marzo del 1948 ed entro il 1951 ne erano stati costruiti 2000 esemplari che arrivarono a 4500 nel 1954.I primi MiG 15 erano equipaggiati con motore Rolls Royce Nene, costruito in Russia come RD-45F, che sviluppava 2270 kg di spinta e permetteva una velocità massima di 1045 km/h e una quota di tangenza di 15 000 metri. L'armamento era formato da due cannoni Nudelmann-Suvarov NS-23 da 23 mmm e da un cannone Nudelmann N-37 da 37 mm, quest'ultimo sostituito nelle ultime serie dal modello NR-37.Nel 1950 seguì il modello MiG 15bis o MiG 15SD, equipaggiato con un più potente turbogetto, derivato dal Nene, il Klimov VK-1 da 2700 kg di spinta che arrivavano a 3000 kg con iniezione d'acqua, e fornito di alettoni e ipersostentatori ad azionamento idraulico. L'incremento di potenza del motore rispetto al Nene originale fu ottenuto da Vladimir Klimov ridisegnando compressore, camere di combustione e turbina in modo da incrementare il flusso d'aria di circa il 30% senza aumentare le dimensioni generali del motore e con un aumento in peso di soli 59 kg. La velocità massima variava con la quota: 1075 km/h al livello del mare, 1046 km/h a 6000 metri e 998 km/h a 12 000 metri, mentre la tangenza raggiungeva i 15 700 metri.Dal MiG 15 e dal MiG 15bis vennero ricavate numerose varianti, come la biposto d'addestramento MiG 15 UTI, il caccia ogni-tempo MiG 15P, il cacciabombardiere MiG 15SB, i ricognitori fotografici MiG 15R e MiG 15bis R e il traino bersagli MiG 15T. Il MIG 15 fu esportato anche in paesi non comunisti e fu prodotto in serie in Cecoslovacchia come S 102, in Polonia come UM 1 ed in Cina, per un totale stimato di circa 16000 unità delle varie versioni. In Unione sovietica cominciò ad essere sostituito nei reparti di prima linea dal MiG 17 nel 1952, ma le aviazioni di Bulgaria, Cambogia, Cina e Corea del Nord lo tennero in servizio fino alla fine degli anni sessanta e alcuni paesi del Terzo Mondo addirittura fino agli anni novanta.Durante la Guerra di Corea il MiG 15 venne fornito alle aviazioni cinese e nord coreana, debuttando in combattimento nel novembre del 1950 e dando vita a memorabili scontri aerei con i caccia americani, in particolare con gli F-86 Sabre. Sovente, soprattutto nella fase iniziale dell'impiego del MiG 15, i piloti cinesi e nord-coreani vennero accompagnati in combattimento da aerei pilotati direttamente da istruttori russi di notevole esperienza che riuscirono ad aggiudicarsi numerose vittorie ai danni degli aerei americani.Il primo incontro con gli aerei americani avvenne il 1° novembre, quando quattro caccia P-51 Mustang in volo di pattugliamento sul fiume Yalu, che segna il confina fra Cina e Nord Corea, vennero attaccati da sei veloci aviogetti con le insegne dell'Aviazione cinese.
Il MiG 15 si rivelò nettamente superiore a tutti i caccia americani allora disponibili in Corea, ciononostante il primo combattimento aereo fra caccia a reazione, avvenuto il 7 novembre 1950, si concluse inaspettatamente a favore degli americani. Quel giorno quattro Lockheed F-80 Shooting Star americani, in pattugliamento lungo il fiume Yalu a circa 6000 metri di quota, avvistarono sei MiG 15 in procinto di decollare dall'aeroporto di Antung, a breve distanza dal fiume ma in una zona a loro interdetta perché in territorio cinese. I caccia nord coreani salirono rapidamente a 10000 metri e poi in coppie si lanciarono contro gli aerei americani. Questi virarono per affrontarli, ma la manovra sembrò sorprendere i piloti avversari, che si dispersero in tutte le direzioni. Cinque caccia si allontanarono in cabrata verso il fiume ad una velocità che gli aerei americani non potevano raggiungere, mentre il sesto si cercò di disimpegnarsi in affondata. Il tenente Russell Brown si lanciò all'inseguimento di quest'ultimo e grazie al maggior peso del proprio aereo incominciò, man mano che si avvicinavano a terra, ad accorciare le distanze. Quando il pilota del MiG si accorse della pericolosa situazione, tentò di sottrarsi cabrando, ma ormai era troppo tardi. Centrato da una raffica di mitragliatrici precipitò in fiamme schiantandosi sulla sponda del fiume. Esistono tuttavia seri dubbi su ciò che accadde effettivamente. Infatti il MiG 15 era più veloce dell'F-80 anche in affondata e poteva accelerare più velocemente grazie alla maggior potenza del suo motore. È quindi molto più probabile che il MiG non sia riuscito ad uscire dalla picchiata e si sia schiantato al suolo da solo.










