giovedì 3 settembre 2009

Il Raduno delle Tigri, il N.A.T.O. Tiger Meet.


Cosa succede ogni anno in una delle tante basi N.A.T.O. sparse nel mondo? Specialisti che corrono a destra piloti che corrono a sinistra, si sente parlare lingue diverse, sorrisi e foto, stampa del settore e non, civili che lungo la linea di volo delle basi, che per quetsa giornata hanno aperto le porte, si soffermano su aeroplani strani, tutti colorati delle vere e proprie opere d'arte con le ali. Ma cosa accomuna tutti questi aviatori, provenienti da quattro continenti, riuniti sulla base ? Per capirlo basta dare un'occhiata agli stemmi di Reparto che spiccavano sulle fusoliere o sulle derive dei velivoli e sulle tute dei piloti e degli specialisti: in tutti, sia pure in forme diverse - elaborate o stilizzate, variopinte o monocromatiche - faceva bella mostra di sè una testa di tigre ruggente. Si è tratta dell'ormai tradizionale "NATO TIGER MEET", l'annuale raduno dei reparti di volo aventi per emblema la tigre. Fra la numerosa e multiforme fauna che caratterizza l'araldica aeronautica, la tigre è infatti uno dei soggetti più diffusi e i molti reparti che l'hanno scelta come simbolo si sentono talmente compenetrati nelle peculiari caratteristiche di agilità, forza, e velocità del grande felino asiatico da trovare nel comune emblema una base sufficiente per formare una vera e propria associazione internazionale, il "Tiger Club", i cui membri si riuniscono ogni anno, a rotazione, su di una delle loro basi dando vita, appunto, ai "Tiger Meet", i "raduni delle Tigri". In realtà, le origini e le finalità dei "Tiger Meet" sono molto più operative e meno folcloristiche di quanto questa descrizione potrebbe far supporre, pur se è vero che l'inizio fu spontaneo e basato proprio sulla comunanza dell'emblema. Le origini risalgono al 1960 quando due Reparti di diversa nazionalità, il 79° Tactical Fighter Squadron dell'USAF e il 74° Squadron della RAF, entrambi di stanza in Gran Bretagna, - il primo sulla base aerea di Woodbridge e il secondo su quella di Collishall - ed aventi entrambi come emblema la tigre, si riunirono a Woodbridge sia per sottolineare la fratellanza derivante dal comune simbolo adottato, sia per scambiarsi informazioni e discutere le rispettive tattiche operative.nello stesso anno il ministero della Difesa francese aveva suggerito all'omologo ente statunitense di favorire la cooperazione militare franco-americana attraverso incontri e scambi di informazioni ed esperienze fra reparti di volo. La spontanea riunione di Woodbridge venne giudicata un eccellente spunto per l'attuazione di questo programma e così, sotto gli auspici delle autorità della NATO, fu ripetuta l'anno seguente sulla stessa sede con la partecipazione del 1/12 Escadron "Cambresis" dell'Armée de l'Air, dislocato a Cambrai, che aveva anch'esso adottato la tigre come emblema di reparto.
Con questa riunione, che fu il primo "Tiger Meet" vero e proprio, nasceva anche ufficialmente il "Tiger Club".
Da allora furono inviati a partecipare ai raduni annuali dei reparti "Tigre" tutti i gruppi di volo delle aeronautiche militari dell'area occidentale che avevano come simbolo il felino, con l'obiettivo di migliorare la reciproca conoscenza, rinsaldare la mutua amicizia e promuovere scambi di informazioni e di esperienze sui criteri di addestramento e sulle tattiche di combattimento tra uomini impegnati nel comune compito della difesa dell'occidente. Nel 1968 partecipò, per la prima volta un reparto italiano, il nostro 21° Gruppo di Cameri, che aderì al "Tiger Club" subito dopo aver ricevuto l'autorizzazione a portare come emblema la tigre rampante. Lo stesso 21° Gruppo organizzò a Cameri nel 1973 il13° "Tiger Meet", cui presero parte 11 reparti, ed altrettanto ha fatto nel 1980 con l'edizione del ventennale. La base di Cameri aprì le porte al pubblico fu un successo straordinario di pubblico creando veri e propri ingorghi nelle autostrade, una vera e propria festa italiana dove famiglie intere si spostavano dalle città per andare a vedere queste meraviglie del cielo.Ma questa fase costituiva solo il prologo, poichè i veri protagonisti della manifestazione dovevano essere, e sono state, le "tigri", ossia i velivoli dei reparti ospiti a Cameri. E' stato un carosello quanto mai affascinante non tanto perchè si siano viste esibizioni sensazionali (non si trattava di pattuglie acrobatiche e non era questo lo scopo) quanto per la profonda suggestione di veder volare insieme su uno stesso aeroporto, in rapida e continua successione, velivoli militari appartenenti ai reparti operativi di tante diverse nazioni. Fino ad oggi il Tiger Meet viene svolto malgrado le esigenze operative dei reparti è perentorio trovare un buco per il Tiger club. I piloti dicono che ogni anno durante le manifestazioni l'aspetto goliardico prende il sopravvento: la leggenda vuole che un capitano dell'aviazione belga fù costretto a bere in ginocchio un boccale intero di birra tutto in un sorso mentre era in balia dei gavettoni di birra dei suoi colleghi delle altre nazioni, e subito dopo doveva gidare TIGER! Una manifestazione di amicizia e fratellanza, scambio di esperienze e di goliardia, per quelli che hanno fatto del loro sogno la loro vita.
Alcuni esempi di aerei preparati per il Club:


Il Famosissimo 21° Gruppo Tigre di Cameri.





Un pilota Tigre italiano.